
Mascherine: tutto quello che devi saperedurata lettura di 3 min
Entrate con impeto nella nostra vita, le mascherine sono un dispositivo nostro alleato nella prevenzione del Covid-19, a patto che vengano usate nel modo corretto. Da sole non sono sufficienti a prevenire la diffusione del virus, quindi è necessario che siano abbinate a buone prassi quali l’isolamento e l’igiene personale.
Vediamo insieme tutto quello che bisogna sapere sulle mascherine.
Perché indossare la mascherina?
Fino a qualche tempo fa le indicazioni dell’OMS erano di usare la mascherina solo in caso di sintomi influenzali. Oggi, i nuovi studi sul Coronavirus hanno invece dimostrato che il virus può essere trasmesso anche dai portatori sani. Inoltre, la propagazione avviene non solo attraverso le goccioline di saliva ma anche tramite aerosol. Queste nuove scoperte sul virus hanno portato le istituzioni a consigliare l’uso della mascherina in tutte le occasioni di uscita da casa.
Quale mascherina scegliere?
Mascherine Chirurgiche
Sono formate da 2-3 strati di tessuto non tessuto, costituito da fibre di poliestere o polipropilene. Filtrano quasi la totalità delle particelle verso l’esterno (superiore al 95% per i batteri), mentre la protezione verso l’esterno di chi le indossa è di circa il 20%. Ciò perché l’aderenza al volto della mascherina è molto scarsa.
In commercio esistono anche le mascherine in stoffa riutilizzabili.
Perché usare le mascherine chirurgiche:
sono molto efficaci nell’impedire a chi le indossa di contagiare altre persone, come dimostrato da un recente studio di Nature Medicine. Tuttavia, non garantiscono una protezione elevata nei confronti del virus che proviene dall’esterno, proprio perché non aderiscono bene al volto e non trattengono le particelle fini e molto fini generate, ad esempio, dall’aerosol.
Respiratori o filtranti facciali FFP1, FFP2 e FFP3
Sono formati da 3 strati di tessuto non tessuto a diversa densità, aderiscono al viso e filtrano anche le particelle più piccole. Questi dispositivi di protezione individuale filtranti sono certificati FFP2 se filtrano il 92% delle particelle sospese nell’aria o FFP3 se arrivano a valori pari o superiori al 98%. Nella normativa americana, questi dispositivi si chiamano N95 (FFP1), N99 (FFP2) e N100 (FFP3).
Sono vendute in versione con o senza valvola.
Perché usare i filtranti facciali:
Proteggono gli operatori sanitari durante tutte le manovre con i pazienti positivi al Covid-19, soprattutto quando si forma aerosol. Il potere filtrante di queste mascherine si mantiene più a lungo, quindi devono essere cambiate di rado. In un momento in cui i dispositivi filtranti sono difficili da reperire, è bene lasciare queste mascherine agli operatori sanitari e a chi è più a rischio contagio.

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Come disinfettare la mascherina?
Le mascherine chirurgiche sono monouso ed è sconsigliato disinfettarle perché il rischio è quello di danneggiare il tessuto e renderle ancora meno utili. Nel caso di impossibilità a trovare un’altra mascherina chirurgica, si può lasciarla all’aria aperta per almeno 12 ore. Se si può ancora meglio lasciarla all’aria per 4 giorni, in modo da essere certi che l’eventuale traccia di virus si sia spenta. Bisogna però essere consapevoli che l’efficacia della mascherina non sarà identica a prima, quindi è ancora più cruciale mantenere le distanze di sicurezza.
Le FFP1, FFP2 e FFP3 sono anch’esse usa e getta, ma hanno una durata maggiore. Inoltre, sebbene non si tratti di metodi certificati, è possibile sanificarle con una soluzione idroalcoliche al 70%.
Come conservare la mascherina?
Se le mascherine vengono usate per pochi minuti, possono essere indossate nuovamente, senza superare – per le chirurgiche – le 4 ore di utilizzo totale. È fondamentale non toccare mai la parte interna della mascherina, né mentre la si indossa né mentre la si toglie e, se possibile, dopo l’utilizzo lasciarla all’aria aperta.
Ripetiamo la necessità di ricorrere al buonsenso nell’utilizzo delle mascherine. In questo momento è un bene prezioso, che deve essere quindi usato in caso di necessità. Inoltre, il senso di sicurezza che essa fornisce potrebbe indurre a non rispettare il distanziamento sociale, che invece resta il principale strumento di prevenzione del contagio.