
Vaccinazione antinfluenzale 2019 – i falsi mitidurata lettura di 3 min
Il 28 ottobre inizierà la campagna 2019 di vaccinazioni contro l’influenza, che continuerà fino al 31 dicembre 2019.
La vaccinazione antinfluenzale è consigliata a tutti coloro che non vogliano correre il rischio di contrarre la malattia. In particolare, è gratuita e caldeggiata per:
- Persone ad alto rischio di complicanze o ricoveri correlati all’influenza (donne in gravidanza nel secondo e terzo trimestre, persone affette da malattie croniche, anziani oltre i 65 anni…);
- Persone che possono trasmettere l’infezione a soggetti ad alto rischio;
- Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori (polizia, vigili del fuoco…);
- Personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, macellatori…).
Tutto l’elenco è disponibile sul sito del Ministero della Salute.
I 6 falsi miti sul vaccino antinfluenzale
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“L’influenza non è una malattia seria”
Basterebbe questo dato, diffuso dal Ministero della Salute, per far ricredere: “Più di 650 mila persone, nel mondo, muoiono ogni anno di influenza”. È una malattia respiratoria che si manifesta in forme di diversa intensità e che, in casi gravi, potrebbe comportare il ricovero in ospedale e addirittura, come abbiamo visto, la morte.
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“Se faccio il vaccino, rischio di prendere l’influenza”
Il vaccino contiene, sì, il virus, ma inattivato, cioè privato della possibilità di far ammalare.
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“Meglio fare l’influenza piuttosto che contrarre malattie croniche o la sindrome di Guillain Barrè (GBS)”
I dati attuali indicano che i vaccini antinfluenzali non inducono nei vaccinati alcuna malattia cronica così come non ne aggravano il decorso quando queste sono preesistenti alla vaccinazione.
I casi di GBS si verificano comunemente in seguito ad un’infezione gastrointestinale o un’infezione respiratoria acuta tra cui l’influenza, per cui la vaccinazione antinfluenzale può effettivamente ridurre il complessivo rischio di GBS, prevenendo l’influenza. -
“Il vaccino non funziona: ho preso l’influenza anche se l’avevo fatto”
La protezione offerta dal vaccino è nei confronti dell’infezione e la malattia causata dai virus influenzali che la comunità scientifica indica come i più probabili responsabili della stagione influenzale. Il vaccino non protegge dai virus para-influenzali, che danno sintomi simili.
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“Sono già immunizzato: ho fatto il vaccino l’anno scorso”
La protezione del vaccino non è eterna: dura per circa 6-8 mesi. Inoltre, da una stagione invernale a quella successiva, i ceppi influenzali possono essere diversi, quindi è necessario sottoporsi alla vaccinazione antinfluenzale ogni anno.
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“Sono incinta, meglio evitare la vaccinazione”
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata alle donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, in quanto protegge sia la mamma, riducendo il rischio di ricovero almeno del 50%, che il bambino, riducendo significativamente i casi di malattia e di otite nei primi due mesi di vita.
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Come sottoporsi al vaccino antinfluenzale: I Medici di Base e i Pediatri di libera scelta si occupano della somministrazione del vaccino, per tutti i soggetti per i quali il vaccino è gratuito.
Tutti coloro che vogliono essere vaccinati possono discuterne con il medico curante e, se questi lo ritiene opportuno, farsi prescrivere il vaccino, che andrà acquistato in farmacia.