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Vitamina D: prezioso alleato per la salute

Vitamina D: prezioso alleato per la salutedurata lettura di 3 min

Sentiamo spesso parlare dell’importanza della Vitamina D, collegata al calcio e alla salute ossea, ma forse non ci è così chiaro come funzioni. E’ effettivamente una vitamina “atipica”, che si caratterizza per un’azione più simile a quella degli ormoni e per il coinvolgimento in moltissimi processi metabolici e funzionali.

Le attività e funzioni della vitamina D sono talmente numerose e raffinate da essere note tutt’oggi solo in parte. Gli studi scientifici condotti nel corso degli ultimi decenni hanno dimostrato che la vitamina D è essenziale durante la crescita per una corretta mineralizzazione delle ossa e dei denti, ma anche in età adulta per mantenere un’adeguata massa ossea e l’integrità dello smalto.

Vitamina D e Calcio: un binomio salutare

La vitamina D ha un ruolo importante nel mantenimento dei normali livelli di calcio nel sangue, attraverso una fine regolazione di rilascio e deposito nelle ossa, che sono la principale riserva dell’organismo. Il calcio è un neurotrasmettitore fondamentale che interviene sulla contrazione del cuore e degli altri muscoli dell’organismo, quindi la sua regolazione serve anche a mantenere la corretta funzionalità muscolare. La Vitamina D impedisce anche al calcio di depositarsi in altri tessuti del corpo, come i reni, le arterie o le cartilagini ossee, dove potrebbe provocare danni di diverso tipo, disfunzioni e patologie.

La Vitamina D nell’alimentazione

In natura, la vitamina D esiste in due varianti:

  • D2 (o ergocalciferolo): è presente prevalentemente nei vegetali;
  • D3 (o colecalciferolo): è sintetizzata dalla pelle in seguito all’esposizione solare, a partire dal precursore 7-deidrocolesterolo presente nei cibi di origine animale; è maggiormente biodisponibile e più facilmente assimilabile e utilizzabile dal corpo umano.

Le normali abitudini dietetiche, in generale, non costituiscono buone fonti di vitamina D. Un consumo regolare dei cibi che ne sono più ricchi può però contribuire in parte a controbilanciare l’insufficiente produzione da parte della pelle: possono capitare infatti periodi di minore esposizione al sole, come in pieno inverno, o se malattie, condizioni metereologiche sfavorevoli o impegni professionali non ci consentono di stare a sufficienza all’aria aperta.

Tra gli alimenti che ne contengono maggiori quantità ricordiamo:

  • Alcuni tipi di pesce: salmone, aringa, sgombro e sardine;
  • Il fegato di suino;
  • I latticini: latte e yogurt interi, burro, formaggi grassi;
  • Le uova;
  • I funghi

Frutta e verdura ne contengono davvero poca, comunque sempre nella variante meno biodisponibile (vitamina D2).

L’olio di fegato di merluzzo, tradizionale rimedio contro il rachitismo prima della messa a punto di integratori specifici di vitamina D3, non va considerato una fonte alimentare, bensì un vero e proprio integratore, da assumere con criterio secondo le indicazioni del medico, per non rischiare fenomeni di sovradosaggio e tossicità.

Quando manca la Vitamina D

Poiché la vitamina D interviene nella regolazione di innumerevoli funzioni metaboliche fondamentali, un suo apporto insufficiente può portare a innumerevoli disturbi e disfunzioni:

  • In età pediatrica: soprattutto rachitismo e sviluppo di fragilità e malformazioni ossee.
  • In età adulta: perdita di massa ossea (osteopenia) e sviluppo di osteoporosi, con conseguente maggiore propensione a fratture e deformazioni scheletriche, oltre a debolezza muscolare e dolori intercostali.

Quando la Vitamina D è troppa

La probabilità di assumere troppa vitamina D attraverso la sola dieta o con integratori alimentari ben formulati e presi in modo corretto è remota. Quando si verificano casi di intossicazione, comunque molto rari, si tratta di un’integrazione scorretta ed eccessiva con farmaci ad alto dosaggio, che possono essere prescritti dal medico a scopo terapeutico.

Per evitare questi rischi è sufficiente seguire il dosaggio indicato dal produttore e dal medico curante, eventualmente controllando periodicamente i valori di vitamina D nel sangue.

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