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Influenza e vaccino antinfluenzale

Influenza e vaccino antinfluenzaledurata lettura di 3 min

Con i primi freddi è quasi inevitabile sentire parlare di influenza e sintomi influenzali. C’è molta confusione sull’argomento: di cosa si tratta? Come si evita? Ci si può vaccinare? Si deve? Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

L’influenza è una precisa malattia, provocata da virus che infettano le vie respiratorie.

I sintomi includono tipicamente un’improvvisa febbre alta con i caratteristici brividi, mal di gola, tosse, dolori muscolari, mal di testa, perdita di appetito, affaticamento. Possono, in alcune forme, verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini.

La maggior parte delle persone guarisce in un massimo di una settimana o dieci giorni, ma i soggetti più fragili (anziani, bambini e malati cronici, soprattutto) sono a rischio di complicanze più gravi: polmoniti batteriche, disidratazione e peggioramento di malattie croniche preesistenti.

Di frequente vengono impropriamente etichettate come “influenza” altri tipi infezioni che colpiscono le vie respiratorie, come raffreddori, tonsilliti, ecc. , anche di origine batterica e non virale.

Ridurre il rischio di contagio

Poichè l’influenza si trasmette attraverso le goccioline di saliva e la respirazione, ci sono delle semplici regole che andrebbero seguite sempre, ma a maggior ragione nei periodi di diffusione della malattia:

– evitare, per quanto possibile, luoghi affollati;

– lavare frequentemente le mani con acqua e sapone;

– evitare il contatto delle mani non pulite con occhi, naso e bocca;

– coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura;

– cambiare regolarmente l’aria nei locali chiusi;

– se malati, evitare di uscire di casa: il corpo ha bisogno di cura e riposo ed eviteremo così di contagiare altre persone.

Vaccino antinfluenzale

In aggiunta alle regole igieniche, una valida prevenzione contro l’influenza è sicuramente la vaccinazione, che si effettua in genere nel periodo autunnale, all’incirca tra la metà di ottobre e fine dicembre.

E’ indicata per chi desidera evitare la malattia, a patto che non abbia specifiche controindicazioni, mentre è raccomandata ai soggetti più deboli (anziani, persone debilitate, alcune categorie di malati cronici… ) che andrebbero facilmente incontro a complicazioni se dovessero ammalarsi, ed anche a chi, per motivi assistenziali o di lavoro, può facilmente essere contagiato e contagiare a sua volta persone con sistemi immunitari indeboliti. Non vanno invece somministrati ai bambini di età inferiore a 6 mesi, mentre la vaccinazione della mamma e degli altri familiari che vivono a stretto contatto è una possibile protezione indiretta.

Non esiste un solo tipo di vaccino. Cerchiamo allora di capirne di più:

– Vaccini inattivati: si tratta di un mix di vaccini in cui il virus è stato distrutto da un detergente e ulteriormente purificato mediante la rimozione di altri componenti virali; esistono attualmente Vaccini Trivalenti che contengono 2 virus di tipo A e un virus di tipo B, e Vaccini Quadrivalenti che contengono 2 virus di tipo A e 2 di tipo B.

Vaccino vivo attenuato quadrivalente: i ceppi influenzali contenuti sono attenuati, cioè indeboliti, in modo da non causare influenza; viene somministrato con spray intranasale ed è autorizzato per l’uso in persone di età compresa tra 2 e 59 anni;

I vaccini stagionali adiuvati con MF59: la funzione degli adiuvanti è quella di potenziare la risposta immunitaria alla vaccinazione; sono quindi raccomandati per l’immunizzazione degli anziani con più di 65 anni di età e dei soggetti poco rispondenti.

Il Centro Europeo per il controllo delle Malattie (ECDC) raccomanda ai Paesi Membri l’uso del vaccino quadrivalente per i bambini a partire dai sei mesi di vita, operatori sanitari, e adulti con patologie croniche, poiché garantisce uno spettro di protezione più ampio.

Controindicazioni

Il vaccino antinfluenzale non deve essere somministrato a:

  • Lattanti sotto i sei mesi, per mancanza di studi clinici controllati che dimostrino l’innocuità in tali fasce d’età.
  • Soggetti che abbiano manifestato reazioni di tipo allergico ad una precedente vaccinazione o ad uno dei componenti del vaccino.

Una malattia acuta, di media o grave entità, con o senza febbre, costituisce una controindicazione temporanea alla vaccinazione, che va rimandata a guarigione avvenuta.

In caso di dubbi, sarà comunque il vostro medico di base a consigliarvi per il meglio, conoscendo le caratteristiche e la storia clinica di ognuno.

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